Il nostro cervello impara i sapori

Ecco che cosa succede grazie al nostro cervello, prima ancora di gustare effettivamente un piatto che ci accingiamo a gustare, ma al quale stiamo solo pensando: possiamo “sentirne” il sapore.
Secondo uno studio, lo fa tramite la corteccia gustativa, la parte del cervello importante per la percezione cosciente del gusto, che allerta tutti i sensi per predire i sapori.
Questi sono i punti salienti dello studio: 1) la corteccia gustativa riceve informazioni da tutti i sensi. I neuroni di quest’area vengono attivati non solo dal gusto ma anche da vista, olfatto, tatto e udito; 2) non tutti gli stimoli non-gustativi attivano la corteccia gustativa con la stessa efficacia. Sensi che sono più facilmente associati al gusto, come per esempio l’olfatto, attivano un numero maggiore di neuroni; 3) l’apprendimento modifica il modo in cui la corteccia risponde agli stimoli non-gustativi. Imparare che uno stimolo extra-gustativo predice un sapore aumenta il numero di neuroni che risponde sia al sapore sia allo stimolo predittivo. I risultati di questo studio dimostrano che la corteccia gustativa non si limita ad analizzare i sapori presenti nei cibi e nelle bevande, ma è importante anche per pregustare il cibo.
Quindi è sempre una questione di cervello.