La mensa è alimentata con quanto rimane da EXPO
Una mensa alimentata dalle eccedenze del sito di Expo – prima cena servita dallo chef Massimo Bottura – apre nel vecchio teatro di Greco il Refettorio Ambrosiano. Il progetto – promosso dalla Arcidiocesi di Milano e da Caritas Ambrosiana, che lo gestisce con la collaborazione di Expo 2015 – nasce da un’idea dello stesso Bottura e di Davide Rampello, che hanno coinvolto le eccellenze della cucina, dell’arte e del design. Alla base dell’iniziativa, un accordo firmato con Coop che ha già consentito dal 6 maggio ad oggi di recuperare oltre 3 tonnellate di cibo fresco (carne, pesce, frutta, verdura, focacce e latticini) proveniente dal punto vendita aperto nel sito espositivo e da altri esercizi. I prodotti, destinati ad essere buttati, sono stati lavorati dalla cooperativa il Grigio di Lecco e ridistribuiti alle persone in difficoltà attraverso i centri di ascolto delle parrocchie e le mense della città. E da giovedì 4 giugno – entrata in funzione del Refettorio – una parte di queste derrate è utilizzata (dal lunedì al venerdì) da chef di fama internazionale, che si alterneranno nel corso del semestre universale, per preparare menù destinati a 96 persone in difficoltà individuate da Caritas Ambrosiana tra coloro che sono già inserite in un percorso di recupero. Il cardinale Angelo Scola ha definito l’iniziativa “non un’operazione sofisticata di intellettuali ma un gesto di condivisione umana, capace di parlare a livello non solo cittadino e nazionale ma almeno europeo” e che rientra nella tradizione cittadina, perché “per la sua grande storia Milano non può non avere attenzione per chi ha bisogno”. Il commissario unico di Expo, Giuseppe Sala, ha invece ricordato che “questo luogo sopravviverà ad Expo”, diventando parte dell’eredità dell’evento, mentre il sindaco Giuliano Pisapia ha sottolineato come il refettorio sia “un tassello di un mosaico” di quella “lotta agli sprechi alimentari e per il diritto al cibo che rappresentano una battaglia che Milano ha fatto propria e sui cui è in prima linea con questo esempio, con la Carta di Milano e con la Food Policy che il Comune sta costruendo. (Fonte :Redazione ANSA MILANO_4 Giugno 2015)